Descrizione
Il testo vuole approfondire alcuni temi di pedagogia di comunità. Ciò che accomuna gli autori, pur nella loro diversità, è la convinzione che la pedagogia sia una riflessione e un impegno critico volti alla trasformazione permanente dell’esistente a partire dalle strutture della vita quotidiana: la famiglia, le comunità, il lavoro.
Ciò che la pedagogia, intesa come pungolo permanente a immaginare il futuro intende fare, è riconnettersi a quella forza antropologica che sa rinnovare la vita, favorendo il nascere di nuovi modelli di comunità. Solo così l’impegno pedagogico (che poi inevitabilmente è anche impegno politico) sa farsi immaginazione positiva di qualcosa che non c’è e potrebbe essere chiamato ad essere. Sa farsi cioè progetto. La pedagogia di comunità non persegue tanto il cambiamento delle forme politiche, ma quello della società civile, cioè, per l’appunto, della comunità. Ovverosia il cambiamento del sistema dei bisogni. Le premesse per costruire una vita umanamente degna sono quindi la democrazia e la comunità, che trovano il punto di connessione nella progettazione partecipativa della vita associata.
Una visione economicistica del bisogno trascura che per l’uomo la vera ricchezza consiste nella possibilità di esprimere pienamente tutte le sue capacità e le potenzialità dei suoi sensi.