Antonina Ceva Altemps, ritratto di gentildonna

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Con il patrocinio del
Comitato per le celebrazioni del 150° dell’Unità d’Italia
Istituto per la Storia del Risorgimento – Sezione di Lecce
Amaltea, 2010
ISBN: 978-88-8406-119-5, p. 80

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Descrizione

Convergono nella figura di Antonina Ceva Altemps, due tra le più significative caratteristiche
che hanno segnato le grandi personalità del nostro Risorgimento: l’adesione entusiastica ed
incondizionata al programma dei tanti che si battevano per il raggiungimento dell’Unità e l’impegno, dopo averla conseguita, ad appianare le differenze subito emerse e fin troppo evidenti tra nord e sud.
L’idea di incentivare l’industria del bisso, con uno scritto che ne mostra la competenza e la
volitività, mette in luce uno sconosciuto “ritratto di gentildonna” che per altri versi apparirà al
lettore schivo e riservato, votato agli affetti familiari, al culto sacro dell’amicizia, e al più sincero
amor di Patria.
Ma qui si va aldilà: la proposizione del carteggio inedito e di altri contributi poetici e bibliografici
affianca alla “contessa” i nomi di Castromediano e di Stampacchia e permette di leggere
in filigrana i grandi temi che si agitavano nella città piemontese: Lecce e Torino appaiono
attraversate da un filo rosso che è molto più del legame sentimentale tra Sigismondo e Adele
Savio o tra Gioacchino ed Antonina, perché rappresenta lo sforzo comune di lasciare alle generazioni future una eredità fatta non solo di valori ideali, ma di concrete proposte sociali ed
economiche.
Il risultato complessivo è quello di una vita esemplare coniugata al femminile ed inserita,
in perfetta sintonia con i 150 anni trascorsi dal fatidico 1861, nell’irripetibile atmosfera di cui
furono protagonisti gli eroi che fecero l’Italia.