Descrizione
L’Ambito Territoriale di Martano rappresenta, in senso fisico, il luogo in cui si intrecciano le trame, i destini e le storie di vita delle persone singole o delle coppie che intendono, tramite le loro emozioni, trasmettere un impulso rigenerativo ai bambini/e che non hanno avuto l’opportunità di vivere in una famiglia “normale”.
La visione strategica di migliorare la qualità della vita e le condizioni materiali dell’infanzia e dell’adolescenza è molto lungimirante poiché, di fatto, l’affido e l’adozione hanno consentito di costruire percorsi paralleli orientati a promuovere la cultura della solidarietà e dell’accoglienza.
Su questi valori etico-morali è stata basata l’azione di implementare il ruolo e le funzioni delle famiglie solidali al fine di accrescere il “capitale sociale e relazionale” del tessuto connettivo del Territorio. Investire sul piano formativo, diffondere le buone prassi e accrescere i saperi locali è una modalità operativa che stimola i processi di mutuo aiuto e di prossimità organizzati dal basso e che vedono nella filosofia della community-care l’alternativa allo stato di disgregazione sociale.
L’affido e l’adozione nel contesto territoriale di riferimento assumono, in senso metaforico, la funzione di due grandi pilastri su cui si reggono le basi delle comunità che nelle relazioni interpersonali e nelle reti dei rapporti, a tutti i livelli, orizzontali e verticali, pensano di rilanciare il proprio futuro. La coesione è un elemento di cementificazione in grado di contrastare gli effetti negativi profusi della società “liquida” e dei rapporti umani precari e instabili.
L’obiettivo prioritario che l’Ambito di Martano si pone è quello di creare fattori di sviluppo sostenibile locali identificando il Territorio, attraverso politiche mirate in favore delle famiglie solidali, come spazio in cui la dimensione umana e sociale ha trovato la sua massima espressione. Identificare un Territorio con finalizzate politiche di marketing territoriale è il modo migliore per innalzare il livello della qualità della vita per tutti gli abitanti; ma anche per sviluppare processi di “filiera” in cui i bisogni possono essere trasformati in risorse, a valenza territoriale.
