…ce meni statti …e resta cenere

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Cesare De Santis
…ce meni statti
a cura di Mario Spagna e Giglio Pellegrino
Prefazione di Salvatore Colazzo
Gruppo Culturale Avleddha
Amaltea, 2001
ISBN: 88-8406-017-6, p. 165

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Descrizione

Cesare De Santis, detto “Batti” era nato a Sternatia il 24 maggio 1920. Bracciante agricolo, si dedicò sin dalla più giovane età alla poesia, che avvertì come fisiologica esigenza. La prima raccolta è del 1938: Milo Miristicò.
Arruolatosi giovanissimo, combatte in prima linea durante il secondo conflitto mondiale. Tornato dopo sei avventurosi anni nel suo paese, conosce dei momenti di difficoltà che lo inducono a tentare la via dell’emigrazione: va ad Agra, un paese vicino al confino svizzero, dove però non trova la fortuna sperata.
Successivamente si sposterà in Germania, dove avrà modo di approfondire da autodidatta lo studio del griko.
Morirà a Milano nel dicembre del 1986, portando con sé il dolore più volte manifestato che, morto lui, sarebbe pure perita in Sternatia la lingua grika.
La sua produzione – in gran parte inedita – è piuttosto basta e accoglie oltre che poesie, racconti, poemetti, riflessioni sulla lingua, in griko, ma anche in dialetto.
Nel volume pubblicato nel 1983 da Antonio Verri, col titolo Col tempo e con la paglia, lasciò una gustosa autobiografia, nella quale fa anche alcune importanti considerazioni sul processo di sgretolamento della lingua grika.