Descrizione
L’arco temporale che intercorre tra il completamento del processo risorgimentale di unificazione italiana e lo scoppio della I Guerra Mondiale, è fin troppo sbrigativamente considerato un periodo di transizione dal liberalismo di stampo ottocentesco al regime dittatoriale fascista. Eppure, è proprio in questo frangente che il nostro Paese assiste alla fermentazione di correnti non solo minoritarie che costituiranno il lievito delle grandi famiglie politiche del secolo successivo. Il percorso di identificazione e distinzione di radicali, repubblicani, federalisti, socialisti, anarchici inizia proprio nella fase post-risorgimentale e coinvolge i maggiori protagonisti del movimento democratico italiano. E tra questi non si può non citare Giovanni Bovio che, per almeno un ventennio, sarà l’indiscusso leader dell’Estrema sinistra italiana. Dotato di una memoria prodigiosa, riesce da autodidatta ad arrivare alla cattedra universitaria. Impregnato di cultura classica non disdegna lo studio dei pensatori più avanzati del suo tempo. Personaggio di cristallina trasparenza, dall’aspetto austero e dalla condotta irreprensibile, avrà come obiettivo, nella sua azione politica, l’unità delle forze democratiche in Parlamento e nel “Paese reale”. Fiero sostenitore dell’idea repubblicana non esita però a pronunciare il celebre “definirsi o sparire” quando i tentativi egemonici dei socialisti provocheranno le prime inconciliabili fratture all’interno dell’Estrema. La riscoperta della sua figura e della sua opera, sulle quali è calato troppo presto un colpevole oblio, potranno rivelarsi utili per una comprensione più profonda della storia politica del nostro Paese.